La Basilica di Loreto ospita la Santa Casa ed è tra i luoghi di culto più importanti della religione cristiana. Gli studi recenti delle pietre e dei graffiti e di altri documenti, purificando la tradizione da elementi leggendari, confermano e attestano l’autenticità della Santa Casa.
Secondo la tradizione popolare, gli angeli portarono la Casa in Italia, e precisamente in un bosco presso Recanati; la presenza di numerosi briganti, però, li spinse a cambiare ancora destinazione: la Casa fu dapprima portata nel possedimento degli Antici, che però diedero prova di non meritare tanta grazia e, infine (quarta traslazione) sulla pubblica via di recanati a mare, dove si trova oggi e dove sorse Loreto, cittadina che prende il nome dai fitti lauri della zona.
Diversa è l’interpretazione di chi vuole la Santa Casa trasportata via mare dai crociati; atto piuttosto consueto nella storia d’Occidente, come testimonia il famoso caso della terra del Santo Sepolcro da parte dei pisani, idea questa corroborata da alcuni ritrovamenti archeologici.
Alla Basilica gotico-rinascimentale lavorarono Bramante e Giuliano da Sangallo , cui si deve la avvolgente cupola, mentre due tra i più grandi pittori del rinascimento italiano, Melozzo da Forlì e Luca Signorelli, affrescarono rispettivamente la Sacrestia di San Marco e quella di San Giovanni, dando entrambi una delle maggiori prove della loro grandezza.
Ad Antonio Sansovino, affiancato da eccezionali collaboratori tra cui Raffaello da Montelupo, toccò rivestire e proteggere la Santa Casa con un’opera che coniuga in maniera esemplare architettura e scultura e rappresenta appieno la concezione artistica rinascimentale delle due arti.