Sulla strada per Palermo, Costanza d’Altavilla si fermò a Jesi per partorire il futuro imperatore Federico II, nel 1194: la città, già comune indipendente, godette a lungo della riconoscenza del figlio, che ne favorì lo sviluppo politico e commerciale.
Del ricco periodo medievale restano le imponenti mura e le porte trecentesche, che tuttora delimitano l’ingresso alla città vecchia. Questa si sviluppa attraverso un reticolo di strade pedonali, costeggiate da palazzi rinascimentali di gran pregio.
Il centro di Jesi, arroccato e protetto dalle mura medievali, è ricco di pregevoli edifici, a partire dal Palazzo della Signoria di Francesco di Giorgio Martini e da Palazzo Pianetti, ornato da un bellissimo cancello e che ospita una preziosa pinacoteca, famosa soprattutto per i capolavori di Lorenzo Lotto.
Oggi, la piazza centrale è quella del teatro: di qui si può partire lungo il corso pedonale e proseguire sino ai bei giardini del Belvedere, o scegliere di perdersi negli stretti e suggestivi vicoli della città vecchia, sino alla antica piazza principale intitolata a Federico II.
Jesi è anche una vera e propria capitale enogastronomica. Il verdicchio dei suoi castelli è oggi considerato tra i migliori bianchi nazionali, e lo stesso vale per l’olio. La città non offre ristoranti di livello altissimo, ma molti luoghi dove mangiare bene e al giusto prezzo.
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