I casolari più antichi di S. Vittore si dispongono lungo le rive del Sentino e fanno ala all’antico Monastero Benedettino di S. Vittore, alla stupenda omonima chiesa romanica e alla torretta che sovrasta il viadotto romano.
Quasi intatto è il ponte romano sul Sentino, su cui si alza latorre medioevale e da cui si intravede la Badia di S. Vittore, struttura gotica oggi in parte ricostruita. I documenti datano al X secolo il tempio e il monastero, atti ad ospitare i monaci benedettini con l’impegno di ufficiare la chiesa e provvedere alle cure pastorali degli abitanti del luogo.
Il Monastero raggiunse la più grande floridezza nel sec. XIII, quando erano alle sue dipendenze ben quaranta chiese e possedeva numerosi beni fondiari nei paesi vicini. La sua decadenza inizia al tempo del governo dell’abate simoniaco e mondano Crescenzio figlio di Alberghetto I Chiavelli (1308-1348).
La Chiesa appare dopo i vari restauri effettuati in questo secolo un esemplare e genuino edificio romanico, con linee architettoniche basilicali paleocristiane, lombarde e bizantine. La massa muraria costruita con blocchi di travertino e materiale misto poggia solidamente sul suolo, la pianta è ideata nella più ammirabile semplicità, i corpi di fabbrica si allineano e reggono in un geometrismo di delicata armonia, la cupola si eleva con disinvolta eleganza e vivo slancio tutti questi caratteri, uniti ad altri quali gli elementi decorativi, le lesene, le nicchiette, i capitelli, la copertura a volte e cupola anche se edificio e pianta quadrangolare, come questo di S. Vittore, rimandano direttamente all’architettura romanica.