Le mura di Corinaldo sono le meglio conservate della Regione: corrono attorno alle case per 912 metri e raggiungono un’altezza massima di 18 metri, dalla quale lo sguardo abbraccia le valli e colline circostanti.
Percorribili per intero, esse mantengono l’assetto ricevuto nel 1367 e sistemato definitivamente da Francesco di Giorgio Martini negli anni Ottanta del XV secolo. Passeggiare per Corinaldo è un vero tuffo nel passato: da Porta Nova, ingresso rinascimentale al Castello ampliato all’apparire dei primi automezzi, si sale al cospetto del bel Teatro Goldoni, ottocentesco, e del cinquecentesco campanile di San Pietro, dell’ex convento di Sant’Anna e della chiesa Settecentesca dell’Addolorata.
Le epoche si succedono così, una dopo l’altra, in un gioco armonico di rimandi cadenzato dalle mura e dalle strade che gli corrono accanto, come la suggestiva via dello Scorticatore. Qui si trova la torre in cui viveva, appunto, lo scorticatore di pecore e da qui è possibile godere di una vista mozzafiato. Tra le chiese, una menzione particolare merita San Francesco (1759), nota per la fonte a cui fu battezzata Santa Maria Goretti. All’esterno della chiesa, il grande Sperone attribuito a Francesco di Giorgio rende l’idea della fortificazione rinascimentale.