Il turismo congressuale nella provincia di Ancona

 

 


Strutture

  • Fabriano

    Il centro cittadino di Fabriano si presenta come una sintesi dei periodi tre e quattrocenteschi, perfettamente amalgamata con la natura che lo circonda. Si respira ancora, passeggiando, l’orgoglio comunale, un forte senso di appartenenza che nasce dall’esistenza montana e dalla consapevolezza della propria storia culturale. Nel contempo, il forte sviluppo imprenditoriale degli ultimi decenni fa di Fabriano una città viva e attiva, un orgoglioso comune del XXI secolo.

    In centro, spicca il medievale Palazzo del Podestà del XIII secolo, corredato dalla Fontana Maggiore simbolo della città. Lo Spedale di Santa Maria del Buon Gesù è un sublime esempio di architettura tardogotica, mentre al medioevo ci riporta anche il Museo della Carta e della Filigrana. Procedendo in senso cronologico, il Museo Farmacia Mazzolini Giuseppucci ricostruisce l’ambiente di un’antica farmacia con gli arredi originali. Gli amanti dell’arte non dovranno far altro che visitare la Pinacoteca civica Bruno Molajoli, ma non devono dimenticare la tappa al Complesso di San Domenico, con splendide decorazioni di Allegretto Nuzi (XIV sec.). Di tutt’altro genere il Museo dell’Horror e del fantasy, unico nel suo genere, che ospita la più grande raccolta europea di prodotti degli effetti speciali: mostri, alieni, fantasmi, vampiri, critters da pellicole disparate e famose come Guerre Stellari ed ET.

    Fabriano è anche una tappa gastronomica di assoluto livello. Da qui proviene il salame di Fabriano, frutto dell’allevamento dei preziosi maiali neri che, per secoli, fu valutato più di ogni prosciutto. La cucina è quasi di montagna, i piatti sono consistenti e gli ingredienti forti, come il tartufo o i funghi che nei dintorni spuntano numerosi.

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  • Cupramontana

    La capitale ufficiale del Verdicchio sorge a più di cinquecento metri d’altitudine sulla Vallesina, offrendo una vista spettacolare e proponendosi recentemente anche come importante luogo di villeggiatura. Ricca nei dintorni di vestigia del passato, Cupramontana è oggi una piccola cittadina attiva sul piano sociale e culturale, nota per le proposte enogastronomiche.

    Nella zona archeologica, a poca distanza dall’attuale cimitero, sorgono ancora le terme di epoca romana e parti dell’originario acquedotto. Altri importanti reperti di quel periodo di splendore sono conservati nel settecentesco Palazzo Comunale.

    Per le vicende storiche che attraversarono il paese, il centro storico si propone come omogeneo risultato di edificazioni sette e ottocentesche. Tra queste, oltre al bel palazzo comunale, sede anche di una notevole collezione di libri antichi, spicca la Collegiata di San Leonardo, della fine del XVIII secolo. In centro, nel bel palazzo Leoni, si trova il Museo delle etichette del vino, esposizione permanente, unica nel suo genere e che testimonia, se ve ne fosse bisogno, il legame tra questa terra ed il suo prodotto principale.

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  • Corinaldo

    Il Borgo di Corinaldo vanta letteralmente tutti i premi, le medaglie e i titoli che un borgo può avere. Il più prestigioso: è destinazione turistica d’eccellenza europea scelta dall’UE. Ma è anche tra i borghi più belli d’Italia, Bandiera verde, Bandiera arancione.

    Le mura del paese sono le meglio conservate della Regione: corrono attorno alle case per 912 metri e raggiungono un’altezza massima di 18 metri, dalla quale lo sguardo abbraccia le valli e colline circostanti.

    Percorribili per intero, esse mantengono l’assetto ricevuto nel 1367 e sistemato definitivamente da Francesco di Giorgio Martini negli anni Ottanta del XV secolo. Passeggiare per Corinaldo è un vero tuffo nel passato: da Porta Nova, ingresso rinascimentale al Castello ampliato all’apparire dei primi automezzi, si sale al cospetto del bel Teatro Goldoni, ottocentesco, e del cinquecentesco campanile di San Pietro, dell’ex convento di Sant’Anna e della chiesa Settecentesca dell’Addolorata.

    Tra le chiese, una menzione particolare merita San Francesco (1759), nota per la fonte a cui fu battezzata Santa Maria Goretti. All’esterno della chiesa, il grande Sperone attribuito a Francesco di Giorgio rende l’idea della fortificazione rinascimentale.

    Tornando verso l’interno del paese, tra un edificio e l’altro, perfettamente curati, si arriva alla suggestiva e famosa via Piaggia: 109 gradini fanno da cornice al pozzo della polenta prima di incontrare la torre del Calcinaro e quella, maestosa, della Rotonda.

    Infine, da non perdere una visita al Palazzo Comunale, esempio di neoclassico coerente con l’ambiente in cui si innesta, e l’ex convento degli agostiniani, anch’esso della seconda metà del Settecento, oggi utilizzato come albergo.

     
  • Chiaravalle

    Il territorio di Chiaravalle, prevalentemente pianeggiante, è attraversato dal fiume Esino e dai torrenti Triponzio e Guardengo. Dista circa 6 km dal mare Adriatico.

    Il centro storico si sviluppa intorno alle vie Cavour e Castelfidardo, presso cui la regina longobarda Teodolinda concesse ai monaci benedettini la costruzione di due file di capanne con un impasto di creta e paglia seccate al sole. Ancora oggi la toponomastica popolare del luogo è conservata nell’indicare il quartiere compreso tra queste due vie con i nomi di Capanne davanti e Capanne de dietro. La zona è stata recentemente soggetta a restauro.

    Nel mese di agosto gli abitanti celebrano, patrocinati dal Comune, la Festa delle Capanne, manifestazione particolarmente sentita dalle persone più anziane, che sono solite distinguersi con il nome Capannari dagli abitanti del contado circostante, per sottolineare la loro localizzazione urbana.

    Chiaravalle è nota anche per l’eccellente offerta gastronomica, caratterizzata dall’essere crocevia tra la Vallesina e le zone costiere.

     
  • Cerreto d’Esi

    Il castello di Cerreto, lambito ad ovest dal corso del fiume Esino, è situato in una zona di ampio utilizzo agricolo. I castagneti numerosi caratterizzano la zona di questo borgo.

    I dintorni sono ricchi di attrazioni, tra le quali possiamo citare la chiesetta rurale detta l’Incrocca, la Madonna della Venza, nei pressi della strada che conduce verso Albacina, le Grazie, lungo la via che conduce alla frazione di Cerquete, fondata nel 1598.

     
  • Castelplanio

    Dal Quattrocento fedele servitore del contado di Jesi, Casteplanio si segnala per le storiche chiese dei dintorni, tra le quali è necessario ricordare l’Abbazia di San Benedetto de’Frondigliosi, fondata nell’XI secolo.

    Rimaneggiata nel corso dei secoli, l’abbazia è stata interamente restaurata nel 2000 ed è oggi luogo di villeggiatura per singoli e per gruppi. Della struttura originaria rimane l’antico chiostro, ma ancora piene di suggestione sono le selve ed i querceti che la circondano.

    A poca distanza dal centro abitato merita anche una visita la deliziosa chiesa di Sant’Anna con la sua canonica. I dintorni di Castelplanio rendono bene le qualità della campagna in Vallesina e da qui  si possono compiere passeggiate tra le querce, le selve e lungo i campi coltivati ancora come si trattasse di mezzadria.

    Tra gli itinerari, spicca un bellissimo Percorso Ecologico che parte dal municipio cittadino e si inoltra nel bosco fluviale, promettendo cascate e piccoli laghetti sino a congiungersi con il territorio di Rosora.

    Castelplanio è tra i principali centri di produzione del Verdicchio: qui si trovano alcune delle aziende vinicole più importanti, come la rinomata Fazi Battaglia, famosa per la bottiglia ad anfora, e la Socci.  Al vino sono dedicati i bellissimi ambienti delle cantine di Palazzo Fossa Mancini, oggi sede del comune: qui si trova la Vineria, centro dedicato alla valorizzazione e alla degustazione dei prodotti tipici locali.

     
  • Castelleone di Suasa

    Castelleone di Suasa sorge su di un colle alla destra del fiume Cesano, che la divide dalla Provincia di Pesaro. Castelleone deriva dal toponimo medievale Castillione, mentre Suasa è stato aggiunto in tempi recenti in ricordo dell’importante città romana i cui resti si trovano a valle.

    Municipio romano lungo la via che da Cagli porta a Senigallia, Suasa conserva l’antica via cittadina ed il foro commerciale con le sue botteghe e laboratori.

    Oltre ai resti di quel che doveva essere un importante centro economico, è possibile visitare alcune aree sepolcrali, un anfiteatro del I secolo a.C. e vari edifici, tra i quali spicca la Domus dei Coiedii, residenza patrizia con splendidi mosaici e decorazioni che vanno dal I secolo a.C. al V d.C.

    Castelleone di Suasa propone il Museo Civico Archeologico, con reperti e percorsi esplicativi che permettono al visitatore di apprezzare meglio una zona archeologica tra le più belle della regione.

     
  • Castelfidardo

    Il borgo di Castelfidardo si articola attorno a piazza della Repubblica, sulla quale si affacciano il palazzo comunale e la chiesa Collegiata di Santo Stefano con annessa cripta. All’interno del primo si trova l’importante museo della fisarmonica, strumento cui è dedicato anche un monumento in paese (via Matteotti) e che è simbolo dello sviluppo dell’intera area.

    Palazzo Soprani, di proprietà del fondatore dell’industria della fisarmonica, Paolo Soprani,  ospita alcuni esemplari di fisarmoniche di Castelfidardo. Su tutte la fisarmonica più grande del mondo realizzata dall’artigiano Francenella.

    Numerosi sono i luoghi d’interesse di Castelfidardo: porta Marina (piazzale Don Minzoni) è il balcone della città sul mare Adriatico, cui si devono aggiungere il vecchio acquedotto in Piazza Garibaldi, il monumento nazionale delle Marche in ricordo della battaglia di Castelfidardo , il Museo del Risorgimento e l’Ossario in località Crocette.

     
  • Castelbellino

    Il territorio di Castelbellino si distende lungo il fiume Esino scendendo lieve dal colle che ospita il paese. Circondato da campi coltivati a grano ed ortofrutta, mostra l’aspetto laborioso e tranquillo di queste campagne che furono selve. Pur addomesticata, la vegetazione continua ad essere rigogliosa e nobilitata dalla presenza di potenti querceti.

    Suggestiva è, passeggiando, la vista dei vigneti fitti addossati al colle, dai quali si trae il vino più nobile della zona, il Verdicchio dei Castelli di Jesi. Proprio dall’alternarsi di territorio dolce e salite aspre questo vino trae un vigore inconsueto.

    Negli ultimi anni piccoli insediamenti a valle hanno trasformato l’ambiente, ma senza compromettere la sua particolare armoniosità. In questa cornice si situa il paese, che merita una visita per  il clima, la vista ed alcuni pregevoli edifici. Tra questi ultimi segnaliamo Palazzo Berarducci, oggi sede del Comune, che ospita bei cicli di affreschi, e la cinquecentesca Loggetta detta Belvedere. La villa Meriggiani, ora di proprietà comunale, è invece da consigliare non solo per la bellezza dell’edificio, ma per l’affascinante giardino di piante ad alto fusto. Tra Castelbellino e Monte Roberto e a Contrada Molino si trovano, invece, due importanti necropoli immerse nel contesto naturale.

    Oltre che caratteristico paese marchigiano e ottima base per belle passeggiate nella campagna circostante, Castelbellino, come la maggior parte dei borghi della Regione, si distingue per una eccellente proposta enogastronomica.

     
  • Castel Colonna

    Piccolo centro storico su uno sperone naturale, l’elemento saliente di Castel Colonna è Torre Vittoria Colonna, una bella porta bastionata in laterizio, merlata, del XIII secolo, che conserva all’interno una lapide del 1457.

    Nel paesaggio agricolo è ancora possibile notare tracce delle tradizionali tecniche di coltivazione e allevamenti di bovini allo stato brado.

    Dalla zona Croce si godono eccellenti scorci panoramici.

     
 


 
 

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